
Il fenomeno noto come “quishing” – combinazione di “QR code” e phishing – sfrutta codici QR manipolati applicati su parchimetri o lasciati sui parabrezza delle auto. Al posto dei QR ufficiali, i truffatori usano adesivi falsi che rimandano a siti web fraudolenti. In Italia casi sono stati segnalati a Milano, Verona, Treviso e altre località.
Meccanismo d’azione
Diffusione dell’inganno:
A Milano, fogli di carta con logo comunale vengono lasciati sui vetri delle auto, con multe da 25 €, QR code e testo che farebbe sembrare tutto legittimo.
A Verona e Treviso, adesivi con la scritta “Si paga qui” sono stati incollati sopra i QR ufficiali dei parchimetri.
Falsa autenticazione:
I truffatori imitano loghi ufficiali (Comune, Polizia di Stato), numeri di verbale, scatole normative e riferimenti al Codice della Strada, in modo da guadagnare credibilità.
Reindirizzamento al sito fake:
Il QR reindirizza a un sito falso che imita un portale istituzionale, dove l’utente inserisce i dati del veicolo e paga con carta di credito. L’obiettivo è sottrarre denaro reale più che dati personali – a volte con importi promozionali (12,50 € invece di 25 €), inducendo a pagare subito .
Mancanza di notifiche ufficiali:
Le violazioni vere vengono sempre registrate su canali ufficiali (Spid, Fascicolo del cittadino, raccomandata). La truffa utilizza fogli privi di data, luogo o con date di anni sbagliate, elementi che spesso hanno insospettito gli utenti.
Come difendersi
Controlla l’origine del QR code:
Usa solo pagamenti tramite parchimetro, monete, POS o app ufficiali; non seguire adesivi sospetti.
Esamina il foglio:
Se appare su carta normale, manca data/luogo, o la multa è “agevolata”, diffida.
Controlla l’URL prima di confermare:
I lettori QR moderni mostrano l’indirizzo completo; diffida se non corrisponde al dominio ufficiale.
Rilega sui canali ufficiali:
Verifica modalità di accesso (Spid, Fascicolo, PEC, raccomandata). Le multe non compaiono immediatamente sul parabrezza.
Segnala subito:
Rivolgiti a polizia locale o gestori parcheggi (es. Amt3 a Verona/Treviso) per denunciare adesivi sospetti.
Il panorama attuale
In Italia, le truffe si stanno moltiplicando, spingendo enti locali e aziende di parcheggio a emettere allerte pubbliche e a collaborare con le forze dell’ordine.
Una campagna svizzera (UFCS) del maggio 2025 ha evidenziato il crescente rischio quishing, particolarmente nei parchimetri, invitando a prestare massima attenzione.
La truffa del QR code nei parcheggi è una minaccia concreta, che sfrutta il meccanismo del pagamento veloce per rubare denaro in modo subdolo. Per difendersi, bastano pochi accorgimenti:
- Non fidarti dei foglietti sui vetri o QR code aggiuntivi.
- Controlla sempre URL e dominio.
- Verifica la multa tramite i canali ufficiali.
- Se hai dubbi, segnala subito a polizia o ente di gestione parcheggi.
Restare informati e mantenere un atteggiamento critico può evitare brutte sorprese e salvaguardare il tuo portafoglio.