
L’Italia si conferma tra i Paesi più presi di mira dai criminali informatici. Secondo gli ultimi dati relativi alla prima metà del 2025, il 10,2% degli attacchi informatici riusciti nel mondo ha avuto come bersaglio realtà italiane, pubbliche e private. Una percentuale che, pur segnando un lieve calo rispetto al semestre precedente (quando si attestava al 12,3%), resta indicativa di una pressione costante e crescente sul sistema digitale nazionale.
Negli ultimi anni, la frequenza e la sofisticazione degli attacchi hanno registrato un aumento significativo. Le aziende, le pubbliche amministrazioni e persino le infrastrutture critiche sono finite nel mirino di gruppi cybercriminali sempre più organizzati, spesso mossi da interessi economici o geopolitici. La progressiva digitalizzazione dei servizi e la diffusione del lavoro da remoto hanno ampliato la superficie d’attacco, rendendo più difficile proteggere reti e dati sensibili.
Nonostante i progressi sul fronte della sicurezza informatica, l’Italia resta vulnerabile. Gli esperti sottolineano l’importanza di continuare a investire in formazione, tecnologie di difesa e strategie di prevenzione coordinate a livello nazionale, per