La filiale russa di Microsoft potrebbe presto dichiarare bancarotta. La notizia, che non ha ancora trovato conferme ufficiali, ha cominciato a circolare nei giorni scorsi sollevando interrogativi sul futuro delle operazioni del colosso tecnologico statunitense nel Paese.
Secondo fonti locali, la sussidiaria di Microsoft in Russia starebbe valutando seriamente la possibilità di avviare una procedura fallimentare. Una mossa che ricorderebbe quanto accaduto nel 2022 con Google Russia, che fu costretta a cessare le proprie attività commerciali a causa delle pressioni normative e delle restrizioni finanziarie imposte in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Al momento non sono stati resi noti i motivi ufficiali che starebbero spingendo Microsoft verso questa decisione. Tuttavia, il contesto geopolitico e le sanzioni economiche imposte dall’Occidente contro Mosca hanno già costretto molte multinazionali a ridimensionare o interrompere del tutto le loro attività nel Paese. Microsoft stessa aveva annunciato nel 2022 la sospensione delle nuove vendite di prodotti e servizi in Russia, aderendo alle sanzioni internazionali.
Nonostante ciò, la filiale ha continuato a operare in forma ridotta, gestendo alcune attività locali legate all’assistenza tecnica e al mantenimento dei contratti esistenti. La dichiarazione di bancarotta rappresenterebbe un ulteriore passo verso un disimpegno definitivo dal mercato russo.
Il governo di Mosca, da parte sua, ha più volte dichiarato l’intenzione di rafforzare l’autonomia tecnologica del Paese, spingendo verso lo sviluppo di software e servizi locali. In questo contesto, l’eventuale uscita di Microsoft non sorprenderebbe del tutto, ma segnerebbe comunque una svolta significativa nella presenza delle big tech occidentali in Russia.
Resta da capire se e quando la società renderà ufficiale la sua posizione. Nel frattempo, cresce l’attesa per ulteriori dettagli che possano chiarire le ragioni e le conseguenze di una possibile bancarotta.
